Trattore, torrone, Avis, Petronio e Gavina

33714517_953241568133787_7043781910589341696_n

di Piero Murineddu

Uscito presto stamattina. Quando avverti qualche trattorista per andare a lavorarti la campagnetta, è sempre meglio che ci sei tu:

– Ripassa qui che è rimasta ancora dell’erba….

– Embè, e quel pezzettino non lo fai?

– Preferisci un caffettino o una birrettina fresca?

– Dimmi, quanto ti devo?

– Non ti preoccupare per adesso. Aspettiamo che si secchi l’erba che è rimasta in superficie e poi magari tra una settimana ripasso……

– Va bene, li dinà te li dò la prossima volta, e se non torni non ci pigli niente….

– Ma certo, facciamo un’ora in tutto e mò se hai un bicchiere d’acqua fresca và più che bene….

– Ciao, Ste’, alla prossima…

– Ciao Piè…

Rientrando in paese, mi trovo la piazzetta di Cabbuzzini tutta brulicante di gente:

bancarelle stracolme di torrone, palco per esibizione serale, passoni ammuntinaddi all’entrata della chiesa perché dentro è stracolma, finalmente qualche vigile che non si limita a far passare gli scolari nelle strisce pedonali e dopo non li si vede più……

Realizzo finalmente che oggi pa Sossu è festa grande. Oh, santa Madonna di Noli ecc…..oggi è proprio il giorno clou del mese mariano! Distratto come sempre, mi era sfuggito.

In effetti, prima di scendere in campagna, presso la stazione avevo visto suonatori sparsi di una banda musicale con camicia bianca ben stirata e uomini sussinchi in visthimenta, ma non avevo fatto particolare attenzione, e tanto meno deduzione.

Quindi oggi Sossu è in festa. E difatti, la presenza dell’emotecone dell’Avis che ti prende mezza piazza non poteva mancare.

Appena l’ho vista, il pensiero è volato subito al letto di sofferenza di Gavina, la nostra carissima “signora Gavì”, l’amata sposa del sempre caro Petronio.

In giorni come oggi e come in tante altre occasioni, lei, l’onnipresente e premurosa Gavina, sarebbe stata lì di primo mattino, con la sua divisa arancione, col mal di gambe, solerte e cordiale nel dare indicazioni e nell’offrire i pasticcini ai generosi che avevano aderito a farsi spillare il sangue, elemento preziosissimo specialmente per coloro che ne hanno urgente bisogno.

Quante volte me ne ha parlato la mia amica Gavina di questa sua opera di volontariato, portata avanti fin quando la salute gliel’ha consentito!

Quante volte si è lamentata dalla mancanza di ricambio generazionale dei volontari.

Quante volte mi ha proposto di fare il “presidente”, ricevendo da me un netto rifiuto perché nel prendersi un impegno bisogna farlo seriamente.

Quante volte mi ha parlato della generosità dei pochi che, nonostante l’avanzare degli anni, continuavano a portare avanti l’impegno di sensibilizzare la popolazione al bisogno di donare il proprio sangue.

Quante volte si è lamentata che, nonostante le continue richieste, l’amministrazione pubblica non ha mosso mai un dito per dotare l’Avis sussinca di un’ambulanza efficiente, dal momento che quella usata finora non è più in grado di correre qua e là per dare soccorso a chi ne ha bisogno……

Petronio, iniziatore con altri dell’Avis a Sorso, fin quando aveva potuto, anche lui metteva la tuta d’ordinanza e non faceva mancare il suo apporto. La moglie aveva in seguito preso il suo posto.

Quante volte, quando lavoravo presso l’assistenza protesica di san Camillo, la vedevo arrivare coi documenti in mano per farsi consegnare, per i tanti sussinchi infermi che ne avevano bisogno, un lettino ortopedico, un deambulatore, un materassino antidecubito…..

Sempre di buon umore e con l’aria, nonostante non fosse più giovanissima, di persona indaffaratissima per dare sostegno a chi necessitava di aiuto.

Petronio, ma anche Gavina, la loro “fede” l’hanno sempre manifestata sostenendo il prossimo, ciascuno secondo le proprie capacità e in svariati ambiti. Tutto molto concretamente.

Non sono mai state persone molto “gesgiurane“, che sgranavano rosari e ripetevano Ave Maria in continuazione, ma persone attentissime al prossimo, specialmente a chi aveva bisogno. Bisogno in tutti i sensi, anche “materiale”, e questo lo so per certo.

Tutto quest’ggi, per me che non sono molto “festaiolo” e il mettermi il vestito nuovo per seguire le processioni è la cosa che sento più lontana dalla mia sensibilità, il mio pensiero sarà presso il letto di sofferenza di Gavina, che, a modo suo e nella forma che il suo stato le permette, starà pensando:

“Speriamo che in questa festa così sentita, li sussinchi e le sussinche sentano il bisogno di avvicinarsi all’emoteca per farsi prelevare il proprio sangue, e nello stesso tempo, diranno ai propri figli, che tengono per mano o che saranno indaffarati a smanettare con lo smartphone, dell’importanza di fare questo gesto, sempre più necessario”.

La Mamma di Gesù (sia essa chiamata noli me tollere, ausiliatrice, del buon cammino, di Lourdes, di Fatima, di Bonaria……) distoglierà volentieri l’attenzione dalle migliaia e ripetitive Ave Maria a Lei rivolte e sorriderà compiaciuta quando l’ago starà aspirando sangue dalle vene delle persone di buona volontà, e il suo Figliolone farà altrettanto.

Insieme non mancheranno di fare una carezza di ringraziamento alla carissima “signora Gavì” che raccomanderà loro di dare un bacio al suo caro Petronio.

Trattore, torrone, Avis, Petronio e Gavinaultima modifica: 2018-05-26T12:09:52+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *