Che uggioso pomeriggio…….

di Piero Murineddu

Certo che questi cupi pomeriggi di fine inverno a volte sono lunghi da passare, specialmente se la ricorrente lombalgia costringe ad un forzato semi immobilismo.

Riprendo il libro a cui in questo periodo sono affezionato, ma non vado oltre un certo numero di pagine, perché altrimenti lo finisco troppo presto e il piacere di leggerlo lo voglio far durare il più possibile.

Approfitto della pausa per rinforzare la fiamma della stufa, anche se quest’oggi è stato caratterizzato da un’inaspettato innalzamento termico dovuto anche a questa sabbia del deserto che ha lordato completamente l’automobile da far schifo (questo Continentone Nero sotto il Mediterraneo: tutte da lì provengono le nostre saccature!).

Due chiacchiere con la suocera, ma la sua durezza d’orecchie mi fa quasi sgolare, per cui desisto.

Rimane la paziente chitarra, sempre in attesa di essere presa in mano. Per un pochetto accontento anche lei, ma il dolore lombare oggi proprio vuole attirare più del solito l’attenzione, per cui, seppur a malincuore, la sei corde sulla mia gamba rimane per poco.

Mi distendo meglio sulla poltrona, ma il sonnino non arriva. Allungo la manina e me la ritrovo casualmente sopra il cellulare, con tutte le altre cose che sa fare oltre che il semplice telefonare.

Rispondo a qualche messaggio su whatsapp, faccio l’inevitabile capatina su FB, ma trovarmi subito davanti gli ingredienti per fare la torta di nonna Maria m’indispone e scappo via.

Eureka! Ho trovato. Mi viene la brillante idea di leggere la biografia del Benefattore che lo scorso millennio ha scatenato la catastrofe mondiale di cui ancora piangiamo le conseguenze. Un certo Adolf. Sicuramente se n’è sentito parlare.

Lunghetta ma interessante. Vengo a scoprire da dove – stringi stringi – ha attinto tutto l’odio che ha rischiato di far saltar per aria il mondo intero: come spesso capita, dal rapporto con un padre severissimo verso cui nutriva sentimenti tutt’altro che amorevoli, poco incline a riempire di carezze i propri figli, impegnato com’era a portare avanti la sua attività preferita: mettere le corna alla povera moglie.

La mamma del pargoletto è morta in seguito a causa di un carcinoma mammario scoperto troppo tardi. E, pensate un po’, il medico che ha fatto di tutto per curarla era un ebreo. E difatti, in seguito, divenuto dittatore e sterminatore di vite altrui, è stato l’unico ebreo che guai chi glielo toccava. A proposito di ebrei, si pensa che pure l’Adolfino austriaco fosse di quelle origini, e il cognome, Hitler, è il risultato di vari adattamenti.

Andate, andate a leggerla. L’ho gia detto: lunghettina, ma ne vale lo sforzo.

Sotto vi metto il link.

Rimastami ancora un po’ di energia, sono andato a leggere un’altra biografia. Questa volta di un certo Matteo, frequentatore da giovinotto del Centro Sociale milanese “Leoncavallo”, studente di Scienze Storiche ma non arrivato alla laurea perché scoprì che era più divertente stare attaccato ogni giorno a Radio Padania a sparare cazzate su una strampalata separazione dallo Stivalone Nazionale. Pian pianino, tra canti goliardici anti terroni e rutti roboanti dopo essersi scolato boccaloni di birra in allegra compagnia, è arrivato a sedere nel Parlamento europeo, spodestare il capo, quelle delle ampolle celtiche, divenire riferimento unico di una cospicua massa di gente di verde vestita, e addirittura, colmo dei colmi, ingraziarsi la simpatia, seppur interessata, del partito sardo fondato da Emilio Lussu.

No, di questo non vi riporto nessun link. Andate a cercarvelo, se volete.

Perché ho fatto l’accostamento tra questi due? Boh, mi è venuto così. Neanch’io so perché.

Adesso devo interrompere, anche perché devo rinforzare la fiamma della stufa. Magari vi lascio con una foto che sicuramente riempirà tutti di tenerezza. Si tratta di Adolf, piccolino e ancora innocentino. Oh, quanta tenerezza……

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Adolf_Hitler

 

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Che uggioso pomeriggio…….ultima modifica: 2018-03-01T19:00:39+01:00da piero-murineddu
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