La “SDRAIO DOMENICALE” di PETRO – 6 agosto 2017

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di Piero P. Murineddu

Mah, più che “sdraio”, questa mattina preferisco starmene stravaccato, disteso su questa erbetta che – maledizione – le mattiniere formichine vogliono percorrere ogni minima parte ” calpestabile” del mio non molto esteso corpo. Mi son già appioppato una trentina di colpi per dissuaderle e lasciarmi in pace, ma loro senza alcuna comprensiva pietà insistono e persistono. Pack……un altro colpo al mio collo. Ah, adesso si sono aggiunte le moschettine, quelle maledette dal genere umano. Pensavo che almeno loro la domenica si alzassero un po più tardi, ma niente, sono più mattiniere di me.

Quindi, vediamo. Perché ho messo questa foto, uscita malissimo? Niente, è la prova visiva che questa notte mi è toccato fare le ore piccole. Potevo rimanere a dormirmela ancora stamattina, ma niente, a quell’ora, che mi corichi alle nove di sera o alle tre di mattina, come appunto è successo, il mio cervello, per niente riposato, si sveglia e con prepotenza mi obbliga ad alzarmi. E che faccio, me ne sto lì a girarmela e rigirarmela nel pavimento caldo dove ho dormito per tre ore? Maglietta, pantaloncini, cane e via, alla scoperta di altri mattinieri come me che oggi non ho neanche voglia di salutare come solitamente mi capita.

Dicevo della foto. Una bella serata/mezza nottata trascorsa in buonissima compagnia, con Gavino che lotta con la sua malattia e mi viene spontaneo abbracciarlo con tanto affetto, con Anna che, oltre a lottarsela anche lei col suo male, se la dipinge egregiamente e riesce a conservare un buonumore invidiabile, con Mary che se la giochicchia coi suoi autoserfie e secondo lei sindaco dove abita non v’è, con Franco ringiovanito e di ottimo umore per la nuova relazione amorosa, col generosissimo Vanni coi suoi veritieri ed esagerati racconti di questo e di quell’altro, con Pierpaolo, instancabile factotum ma totum veramente, che oltre illuminare, coordinare, cucinare, suonare ma non cantare, sopportare….. alle 2,35 ha ancora forza per raccontare le ultime barzellette(*). Se non ci fosse il prezioso Pierpy, il mondo ne risentirebbe tantissimo.

Eppoi ancora Gianni, sempre educatamente a chiedere dove può fare un po …..d’acqua ( ma scegliti un punto della campagna e fa tu, santamadonna!), Giuseppe figlio che se la magna e se la svigna, Sandro che mi dice delle tariffe per trasportare clienti indinariti in auto a Cagliari che io ci vivrei per un mese. Eppoi Antonella “servitrice” con splendida figlioletta al seguito e l’altra Antonella “solo” fidanzata, non di Edoardo Bennato ma del gia citato Franco, i giovane Daniele che ascolta e interagisce con José coi suoi argomenti impegnativi anche alle tre meno dieci, Cenza con la sua pazienza, Laura con la sua “abbondante” e simpatica napolitanita’, Gavina che crolla beata sulla MIA amaca, pensando al suo Giovanni apparentemente assente ma senza il quale il rustico barbicue sarebbe ancora un sogno, Tetta che scruta e annuisce, quel mezzo cavallo fatto a fette e arrostito senza un lamento ( del cavallo), quei pesci idem, quelle crostate fatte in fabbrica completamente fuori posto ma assaggiate per non farle rimanere male. E ancora, ancora e ancora…..

Eppoi lei, l’insuperabile me muglieri che senza richiesta alcuna, se la racconta, se l’anima, se la presenta, se la suona e se la canta ( MI minore, RE maggiore e boh).

La partecipazione di altri, specialmente per magnazzare, è stata molto attiva.

Alcol? Neanche un goccino che uno, dimostrando che l’acqua fresca fa buon sangue, disseta e crea buonissimo umore.

Embe’, e la prossima quando la rifacciamo?”  Eeeeehhhh….andate in pace adesso, e del domani non facciamoci pena. Intanto tentiamo di trascorrere una buona domenica.

Primo ps
Un ringraziamento particolare al mio carissimo cognato Mario Stella, che da lassù ha partecipato alla bella serata e senza il quale quella casetta sarebbe stata ancora una catapecchia.

Secondo ps
(*)
Credetemi, faccio uno sforzo sovrumano per scrivere con questo benedetto smartphone, ma devo dare dimostrazione al prezioso factotum Pierpaolo che qualche barzelletta che racconta la capisco e – udite! udite! – me la ricordo anche. Certo, ci manca la sua mimica, ma accontentatevi

Un tipo si presenta al bancone del bar e ordina un caffè. Intanto con la faccia un po depressa e l’atteggiamento lassadd’a fara’, tiene le mani davanti una sopra l’altra, formando un nicchietta. “Prego, signore…” – “scusi, mi può versare un cucchiaino di zucchero e girarmelo?” – ” Come no, da noi il servizio è completo, il cliente e nostro padrone e blablabla…” – ” Mi scusi se oso: potrebbe appoggiarmi la tazzina alla bocca e farmelo bere?” – ” ehm..ehm…ehm…va bene..da noi il servizio è completo e ancora blablabla……” – “Guardi, lo so che sono insistente, ma potrebbe prendere il portamonete dalla mia tasca e pagarsi?” Il barista, con sempre invidiabile flemma: “….da noi il cliente……. Ma mi scusi se mi permetto: ma perché tiene le mani così?” Il cliente si gira per assicurarsi che nessun altro ascolti e avvicina la bocca all’orecchio del paziente barista: ” Ha presente quel tipo che azzecca tutti i numeri del superenalotto ma dimentica di giocare la schedina? Mi dica lei…che fa?” – “Ma, minimo si taglia i coglioni….si taglia”. Il povero cliente finalmente apre le mani, svelandone il prezioso contenuto, almeno ex “prezioso”: “…ecco, appunto, questi sono i miei…..come ha detto? Ah, si…i miei ormai inservibili coglioni….”

La “SDRAIO DOMENICALE” di PETRO – 6 agosto 2017ultima modifica: 2017-08-06T16:51:46+02:00da piero-murineddu
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